Veneto e Toscana con gli occhi di Giovanni Barbisan

Si apre un nuovo anno sempre carico di eventi, passioni, arte ed emozioni da vivere in Veneto. Qui, tra i piaceri della buona tavola e le meraviglie dei paesaggi naturali, potete lasciarvi alle spalle le festività con animo sereno e cogliere l’opportunità di nutrire il vostro spirito nella città di Treviso, grazie ad una mostra dedicata a Giovanni Barbisan (Treviso 1914 – Orbetello 1988).
L’esposizione, “Giovanni Barbisan. Dipinti, disegni, incisioni dal 1931 al 1988”, è proposta dal figlio dell’artista a nome dell’ Archivio Barbisan Treviso in occasione del centenario dalla nascita di questo pittore e incisore di fama nazionale. Curata da Eugenio Manzato, la mostra raccoglie oltre 140 opere e ripercorre l’evoluzione artistica di Barbisan dalla sua giovinezza fino alla morte, attraverso i suoi dipinti, le sue incisioni e i disegni. L’esposizione è già aperta al pubblico dal 22 Novembre dello scorso anno e sarà ancora visitabile fino al 1 Febbraio 2015, presso il Museo di Santa Caterina.

Dedito sin dagli inizi alla pittura ad olio, all’incisione e alle acqueforti, Barbisan sperimenta anche la tecnica dell’affresco, ma la Seconda Guerra Mondiale lo costringe inizialmente a continui spostamenti e solo in seguito sarà copiosa la sua produzione artistica. Non subisce tuttavia il forte fascino delle correnti del Dopoguerra (il Neocubismo, il Realismo e l’Astrattismo) e i suoi soggetti saranno sempre delle costanti: natura morta di oggetti, fiori, frutta, crostacei e poi i paesaggi legati al proprio spazio familiare. Dalla campagna trevigiana alla natura selvaggia della toscana, egli rimane fedele alla tradizione incisoria e figurativa veneta, ricorrendo ad una notevole precisione tecnica e alla sua spiccata capacità di rendere evocativa ogni immagine. Nei primi lavori di Barbisan si nota l’influsso di Morandi e Bartolini, mentre poi prenderà forza una pittura per filamenti di colore e grovigli di segni, in cui la luce ha un ruolo fondamentale, fondendo gli elementi di ogni composizione. Con il passare del tempo è sempre più attratto dal Naturalismo e riesce a cogliere con maestria la bellezza delle cose.

Nella mostra si succedono le varie fasi della sua produzione: dalle saldezze formali alle atmosfere metafisiche degli anni ‘30, per poi sperimentare una visione dinamica e frammentata in seguito agli anni della guerra, approdando infine al naturalismo che connota la produzione di dipinti e di acqueforti nella sua maturità. Questi ultimi spaziano dagli autoritratti ai ritratti dei suoi famigliari, dai paesaggi urbani e della campagna intorno a Treviso alle nature morte in cui ogni composizione è esaltata dalla luce. Nelle sale espositive troverete anche la sezione dedicata all’affresco, in cui sono presentati con bozzetti ed affreschi su pannello i numerosi cicli sacri e profani realizzati da Barbisan e che sono presenti in città e nel territorio. Non perdetevi questa mostra!

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